ORE 18.15 ROSARIO
ORE 18.45 PRIMI VESPRI SOLENNITA’ MADRE DI DIO
ORE 19.00 SANTA MESSA CON IL CANTO DEL TE DEUM
“Nella preghiera non basta solo la nostra voce”: la preghiera “ha bisogno di rinforzarsi con la compagnia di tutto il popolo di Dio, che all’unisono fa sentire il suo canto di ringraziamento”. Con queste parole il Papa ha spiegato il significato del “Te Deum”, il tradizionale canto di ringraziamento a conclusione dell’anno civile, inserito nei primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, presieduti questo pomeriggio da Francesco nella basilica di San Pietro. “PER QUESTO, NEL TE DEUM CHIEDIAMO L’AIUTO AGLI ANGELI, AI PROFETI E A TUTTA LA CREAZIONE PER DARE LODE AL SIGNORE”, HA PROSEGUITO: “CON QUESTO INNO RIPERCORRIAMO LA STORIA DELLA SALVEZZA DOVE, PER UN MISTERIOSO DISEGNO DI DIO, TROVANO POSTO E SINTESI ANCHE LE VARIE VICENDE DELLA NOSTRA VITA DI QUEST’ANNO TRASCORSO”. “Quanto è colmo di significato il nostro essere radunati insieme per dare lode al Signore al termine di questo anno!”, le parole d’esordio dell’omelia: “La Chiesa in tante occasioni sente la gioia e il dovere di innalzare il suo canto a Dio con queste parole di lode, che fin dal quarto secolo accompagnano la preghiera nei momenti importanti del suo pellegrinaggio terreno. È la gioia del ringraziamento che quasi spontaneamente promana dalla nostra preghiera, per riconoscere la presenza amorevole di Dio negli avvenimenti della nostra storia”.