VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – C

Le beatitudini: capovolgimento di valori

BEATI I POVERI. GUAI A VOI, RICCHI


Le beatitudini (vangelo) esprimono il capovolgimento radicale dei valori che l’evento-Gesù ha realizzato. Sono il «segno» dell’evento. Con esse Luca proclama l’avveramento delle promesse messianiche (Beati i poveri: Is 61,1ss; Lc 4,18-19.21; 7,22; 10,21ss. Beati voi che ora avete fame…: Is 25,6; Lc 22,16-30. Beati voi che ora piangete…: Is 35,10; Lc 2,25).
In questi poveri e nei perseguitati Luca vede la Chiesa in cui vive (At 14,12; Lc 11,49ss; 12,4-7.51ss; 21,12-19; 22,35-38).
Chi dice di si all’evento-Gesù prova la gioia di sentirsi amato da Dio e inserito nella storia della salvezza partecipando alla sorte dei profeti e di Gesù. I quattro «guai» presentano la sorte opposta di chi dice di no, di chi non crede al Vangelo e perciò non si inserisce nella storia salvifica.
Le beatitudini non sono separabili dalla persona che le ha pronunciate. Gesù è l’ «uomo delle beatitudini». Solo perché lui è risorto (seconda lettura), è vero che sono beati i poveri e la nostra fede non è vana (1 Cor 15).