IV DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A

La guarigione del cieco è una sorta di rinascita: non a caso si dice che era cieco dalla nascita; per cui iniziando a vedere rinasce ad una vita nuova; diventa una persona libera completamente rinnovata, capace di difendere le sue idee anche davanti alle autorità, che lo insultano (v. 28) e lo scomunicano (v. 34)….

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III DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A

Nel calendario liturgico si è arrivati alla terza domenica di Quaresima, una Quaresima decisamente particolare, vissuta in un momento storico in cui una pandemia tiene tutti noi chiusi nelle nostre case. Ogni giorno la conferenza stampa della protezione civile mostra uno scenario preoccupante, che per lo più ci rimanda alla nostra fragilità, mostra la fragilità…

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II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A

LETTURE: Gn 12,1-4a; Sal 32; 2 Tm 1,8b-10; Mt 17,1-9 La quaresima è un itinerario verso la Pasqua, punto vertice dell’anno liturgico e significato ultimo di ogni nostra scelta. Il cammino è lungo e non sempre agevole, anche se pervaso di speranza. La vita cristiana è posta sotto il segno della tentazione e Dio può…

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VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

“Ama e fai ciò che vuoi” è una delle frasi più celebri di sant’Agostino. Sintetica, potente, e nello stesso tempo facilmente equivocabile. Agostino la pronunciò in una delle sue dieci omelie a commento della I lettera di san Giovanni. Quella in cui Dio viene definito come Amore. Scriverà Pascal, proprio per segnare la differenza tra…

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V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

Dare sapore, fare luce… sembra che altro senso la nostra vita non abbia. Siamo chiamati a questo, è Dio stesso ad affidarci questa missione. La fa pur conoscendo la nostra fragilità. Lo fa pur sapendo tutte le volte in cui ci siamo tirati indietro. Eppure oggi, questa pagina di Vangelo, ci conferma come destinatari di…

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IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

In un mondo come quello attuale ha ancora senso il discorso della montagna? Che senso ha far risuonare questo testo in una società di consumi che misura la felicità e la beatitudine sul metro dell’avere, del successo e del potere? E nel terzo mondo sottosviluppato e oppresso, che senso ha ripetere: «Beati i poveri.., beati…

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